<<< Torna indietro Fonte: Andrea Bertaglio - Il Fatto Quotidiano

20/02/2012: Grandi mammiferi in estinzione Sempre più gettonati dai menù globali

I grandi mammiferi marini non sono minacciati solo da inquinamento e cambiamenti climatici. A rendere sempre più incerta la loro sopravvivenza è la voracità dell’essere umano. Balenottere, beluga, delfini; ma anche foche, trichechi e addirittura orsi polari: l’uomo riesce a cibarsi veramente di tutto. Un trend in crescita costante, soprattutto laddove queste specie sono ormai fra le poche forme di sostentamento, che ha portato le nazioni in cui ci si ciba di questi animali dalle 107 del 1981 alle 125 di oggi. Lo rivela uno scioccante studio della Wildlife Conservation Society (WCS) e dell’Okapi Wildlife Associates, che vedono le cause principali di ciò nell’aumento vertiginoso della popolazione mondiale, nella diffusione della povertà e nell’esaurimento delle riserve ittiche.

Sono ben 87 le specie di mammiferi marini che stanno rischiando di scomparire. Una conseguenza del peggioramento delle condizioni di moltissime persone nelle zone più povere del pianeta, parallelo al crescente consumo di cibi di origine animale che caratterizza il resto del mondo ed alla riduzione degli stock ittici. Che, sovra-sfruttati a livello globale del 75%, portano il pesce disponibile a scarseggiare, e i pescatori dei Paesi più svantaggiati a consumare tutto ciò che viene accidentalmente o intenzionalmente catturato. Inclusi orsi e leoni marini, la cui carne è parte della dieta di alcune popolazioni indigene delle zone più remote del nord America.

Questo inquietante fenomeno è stato portato a galla da uno studio durato tre anni, in cui i ricercatori della WCS hanno analizzato i dati di 900 diverse fonti, tutti riguardanti il consumo a scopi alimentari. Non si sono infatti presi in considerazione i casi in cui questi mammiferi vengono catturati per diventare esche o cibo per altri animali, o per ricavarne medicinali...

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